domenica 30 agosto 2009

Angelica e Claudio

E parliamo un po' di loro due.
Come detto, dopo la sua terza uscita con Claudio, mi decisi a chiederle tutto. Nei precedenti due incontri, al suo ritorno, mi limitavo a chiedere: «Tutto bene? Com'è andata? Novità?»
E lei rispondeva sempre, sorridente: «Tutto bene amore... Ti amo...»
Sapeva come trattarmi. Sapeva come prendermi. Angelica era, dal chiarimento, più dolce, più disponibile, più... innamorata. Pensai che lo facesse anche apposta, per non farmi chiedere troppo, per non metterla in imbarazza con domande o richieste troppo imbarazzanti.
Ma non ce la feci più.
Dopo il terzo incontro, ci ritrovammo soli a casa, senza bambini. E allora, seduti l'uno di fronte all'altro, le chiesi di parlarmi di Claudio e di loro. Volevo sapere chi era lui, e cosa faceva col suo amante...
Ne avevo tutto il diritto, a quel punto.
Lei aspettò qualche minuto in silenzio, forse pensando a come cominciare. Iniziò dal raccontarmi come si erano conosciuti... cosa che ormai già sapevo. Mi disse che era un ragazzo quasi 26enne, molto gentile. Mi disse che era bello... e che potevo stare "tranquillo": Claudio era il suo primo amante.
A quel punto le chiesi, in preda all'eccitazione, se fosse dotato.
«Abbastanza...», fu la risposta di lei. Sorrise...
Quel sorriso mi fece incazzare ed eccitare allo stesso tempo. Fu una sensazione incredibile.
Continuò chiarendomi la parte della "frequenza" del loro rapporto: i primi mesi tre, quattro volte alla settimana, a casa di lui, non distante dal nostro quartiere. Poi la media si fissò sul paio di volte a settimana, con eccezioni tutte all'eccesso. Mi diceva di andare da un'amica, dai genitori, a scuola... ed io? Io niente, intento magari a segarmi davanti ad un porno su internet, incapace di realizzare che Angelica potesse cornificarmi perché mamma di due bambini. Che coglione...
Inutile chiederle se ci sapeva fare... anche se volevo sapere cosa facevano a letto. Lei fu di poche parole: «Cosa vuoi che facciano due a letto?»
Le chiesi allora se lui le avesse anche fatto il culo che, riflettendoci, non mi dava da mesi. Rispose subito di sì... ma non avevo mai avuto dubbi al riguardo. Il cazzo mi scoppiava nei boxer...
«Ti stai eccitando...», disse lei vedendo il gonfiore sotto la tuta.
Restai in silenzio...
«Non mi dire che ti eccita pensarci insieme...»
Dovetti intervenire: «Mi eccita... non posso negarlo. Ma non vorrei che questo diventasse un tuo alibi...»
Mi venne così. Lei sembrò risentita. Cambiò espressione. Cercai di recuperare: «Raccontami l'ultima scopata...»
Angelica mi guardò quasi shockata: «Sicuro?»
Risposi di sì... volevo sapere tutto. E allora lei mi raccontò.
Oltre a raccontarmi dell'ultima volta (cominciata con una leccata di fica e finita con una scopata con venuta nel preservativo) cominciò così a raccontarmi davvero tutto di loro:
Claudio era un gran scopatore. Non mi disse le dimensioni precise, non andava certo misurando i cazzi, ma lui le aveva riferito di avere un buon 20cm. Penso che anche questo la spinse a voler continuare il rapporto con lui: forse Angelica non amava Claudio, ma amava il suo cazzo, alla follia...
In 13 mesi avevano fatto di tutto... ad ogni mia domanda rispondeva sì:
-Ti ha inculata? SI
-Ti è venuto in bocca? SI
-Ti è venuto in faccia? SI
-Spagnole? SI
L'unica cosa che non gli aveva fatto era sborrargli in fica, visto che allora non prendeva ancora la pillola.
Durante il racconto si eccitò molto anche lei. Me ne accorsi dal cambiamento del suo linguaggio: non si faceva più problemi a dirmi cose del tipo "Mi ha scopata lì...", "Mi è venuto in faccia...", "Mi incula"...
Ero in difficoltà... avevo una gran voglia di segarmi, ma non volevo mostrarglielo così... subito.
Quando pensò di avermi detto più o meno tutto, si avvicinò a me, mi baciò da porca e mi accarezzò leggermente il cazzo da sopra la tuta: sborrai in un istante.
Lei mi guardò con dolcezza, e mi baciò ancora.
«Sbaglio o non ti dispiace per niente se faccio sesso con lui?»
Non sapevo cosa rispondere. Mi guardai la tuta bagnata... e decisi che sì, forse era meglio restare in silenzio.
Angelica sorrise, mi disse che mi amava, e che una semplice storia (semplice???) di sesso non poteva rovinare tutto.
Volevo chiederle se stava davvero pensando di farla finita, prima o poi, con Claudio. Ma lo volevo davvero?
Poi lei, all'improvviso: «Dimmelo ora... ti eccita che io faccia sesso con Claudio?»
«Sì...», risposi di getto sentendo il mio cazzo indurirsi di nuovo. Per la prima volta non mi pentii della risposta.
Lei sorrise ancora, mi baciò.
Non sapevo ancora che quella domanda aveva uno scopo preciso. Angelica voleva mostrarsi finalmente ai miei occhi per quello che era, per quello che era diventata: una dolce troia innamorata del suo uomo.
Nei giorni successivi continuavo a segarmi e a scopare con lei come mai prima. Capii, allora, che Angelica aveva un'altra particolarità: era affamata di sesso, sembrava non dirmi mai di no, nonostante scopasse anche con Claudio...
In preda all'eccitazione, una sera, le chiesi di voler vedere Claudio.
Lei fu categorica: lui non vuole... non se la sente.
Lo capivo... ma la cosa mi faceva imbufalire.
Mia moglie, comunque, riuscì ad organizzare la sua successiva uscita in modo che io potessi comunque vederlo, senza che lui se ne accorgesse. Certo... non li vedevo far sesso, ma almeno potevo vedere chi si scopava mia moglie.
Al successivo incontro i due si videro ad una fermata della metro. Lei lo baciò... lui la strinse. Fu indescrivibile...
Vidi Angelica andar via con un ragazzo alto e moro, col quale era impossibile competere, mano nella mano, verso una auto... la sua auto.
Corsi alla mia macchina e mi segai lì.
Al ritorno di Angelica lei volle sapere le mie impressioni: «Ho visto poco...», le dissi.
Volevo con tutto me stesso vederla scopata. Non ci dormivo più la notte. Ero insofferente.
«Mi ecciterebbe vederti con lui... dico sul serio...», le dissi una sera, non resistendo più.
Lei mi rispose che era impossibile. Claudio era un tipo riservato, e non avrebbe mai fatto sesso davanti ad altri, ancor di più se l'altro fosse stato il marito.
Non so come - ma lo sospettavo - sembrò leggermi nel pensiero: «Vuoi che ti porti una prova del nostro rapporto?»
Leggendo vari siti con racconti cuckold, avevo letto di "prove" portate dalle mogli infedeli ai propri mariti... e avevo scritto anch'io un racconto al riguardo. Sospettai che lo avesse letto... l'avesse trovato sul mio pc.
Col cazzo duro come il marmo risposi semplicemente di sì...
Lei mi baciò, non aggiungendo altro.
Sì... aveva letto qualcosa. Altro mio sbaglio? Forse... o forse no, tutt'altro...
Ero sicuro che la volta successiva con Claudio, al ritorno mi avrebbe portato una "prova del loro rapporto"...
E così fu.

sabato 29 agosto 2009

La nascita di un Nuovo Cuckold

Inutile star qui a descrivere tutto ciò che provavo subito dopo la presa di coscienza di essere un Cornuto. Perché? Perché per descrivere tutti gli stati d'animo, i dubbi, e le possibilità vagliate in quel periodo, farei notte...
Dopo qualche giorno le chiesi semplicemente di dirmi quando si vedeva con Claudio. Lei fu molto carina a dirmi che le volte nelle quali si sarebbero visti, non era sicuro che sarebbero finiti a far sesso. In quel periodo, mi diceva, voleva parlare con lui... e affrontare la situazione "futuro" anche con Claudio.
Da una parte ci speravo... e tanto. Dall'altra no... per niente, perché c'era una sensazione inspiegabile, dentro di me: volevo che Angelica andasse da Claudio per farsi scopare, e che tornasse e mi raccontasse tutto. Ero perennemente eccitato...
Il fatto era che mi vergognavo da morire a dirglielo. Da un certo punto di vista vergogna, certo... ma da un altro era anche paura. Paura che mi sfuggisse tutto di mano: darle il via libera, dirle "Vai, fatti scopare e raccontami tutto" mi sembrava più rischioso del semplice accettare un tradimento fino al momento in cui lei non si fosse "sfogata" e "appagata" col suo ragazzo aitante.
Ancora un'altra sensazione: provare in qualche modo piacere nel sapere scopata mia moglie, la donna che giuravo di amare, la mamma dei nostri due bimbi... beh, mi faceva pensare, in alcuni frangenti, di non essere "normale". Che razza di uomo poteva essere uno che accettava il fatto che la propria donna non fosse soltanto sua? Accettare che la propria moglie facesse sesso con un altro? Avevo paura di essere "malato"...
Per fortuna c'è internet.
Sì perché... se non ci fosse stato internet, con chi mi sarei potuto confidare? Come avrei potuto scoprire di appartenere ad una categoria ben precisa di uomini?
Ecco allora che al successivo incontro di Angelica e Claudio, io davanti al pc a cercare su Google cose come "Cornuto", "Essere Cornuti", "Accettare le Corna", "Moglie Infedele"...
Ed ecco che magicamente, dopo varie ricerche, mi si aprono siti di racconti in cui si parla di... "Cuckold". Il passo successivo è stato breve e illuminante: esistevano eccome uomini come me... e in quel momento mi sentii sollevato. Cazzo in mano, cominciai allora a leggere tutto sul mondo dei Cuckold. Ammetto che alcune cose non mi piacevano per niente, come gli atti di sottomissione bisex e cose simili. Ma subito mi tranquillizzavo: non c'era mica scritto un regolamento da seguire? E poi, leggendo dei Cuckold, scoprii una cosa che, dal momento in cui avevo "accettato" la situazione, era diventata una mia fantasia fino a quel momento ritenuta irrealizzabile: vedere con i miei occhi la mia Angelica fottuta, a pochi centimetri, magari lì sul letto... sentirla e vederla godere...
Già, pensate la mia "ingenuità": non pensavo, fino a quel momento, che esistessero così tanti uomini ben disposti a scopare la moglie di un altro davanti al marito. Pensai subito a se potesse essere anche il caso di Claudio: no... non credevo, anche se forse, con coraggio e un po' di tempo, ne avrei parlato con lei... chissà.
Sia chiaro: sto raccontando questa situazione omettendo alcuni momenti, a volte giorni interi, durante i quali non ero affatto sicuro di voler essere un Cuckold. Non è tutto rose e fiori... nei primi momenti. Anzi...
Amavo (e amo tutt'ora) Angelica, e nonostante tutta l'eccitazione che mi creava l'idea di saperla scopata da un altro, ma con la sicurezza del suo amore per me, subito dopo gli orgasmi che avevo il tutto mi piombava addosso spezzandomi in due. È stata dura... e non so in quanti abbiamo provato davvero sensazioni di profondo scoramento come il sottoscritto, prima dell'accettazione totale.
Accettazione totale che avvenne, ricordo bene, dopo il terzo incontro fra Angelica e Claudio dopo la sua confessione. Con l'assenza dei bambini, dai nonni, restammo soli tutto il giorno... e pretesi di voler sapere tutto, tutto di lei, di lui, di loro...
Volevo che mi parlasse di tutto, senza censure, senza freni, senza pietà. Era solo quello che volevo per accettare davvero tutto. E lei, dopo qualche comprensibile titubanza, accettò...
Parlerò di Angelica e Claudio, nel prossimo post, e dell'accettazione totale delle mie Corna e del fatto di voler diventare a tutti gli effetti un Cuckold, e non soltanto un Cornuto...

venerdì 28 agosto 2009

La scoperta delle Corna (Parte III)

(SEGUITO DEL POST PRECEDENTE)
E così aspettai...
Angelica tornò circa mezz'ora dopo il ritorno dei bimbi. Era evidentemente nervosa. Aspettammo che i piccoli dormissero, e a voce bassa iniziammo a parlare.
Avrei voluto cominciare col chiederle, direttamente, se avesse scopato. Ovviamente non lo feci. Sentivo però, nonostante ben 2 orgasmi quel giorno, che il cazzo mi tornava lentamente duro.
Fortunatamente iniziò lei, e riporto a sommi capi ciò che mi disse:
«Tu cosa vuoi davvero Mario? Io ti ho tradito, so che in fondo è un comportamento sbagliato anche il mio... ma avevo bisogno di attenzioni. Ho bisogno tutt'ora di attenzioni, e voglio essere chiara con te: Claudio mi piace, sto bene con lui, e non ti nego di averci pensato veramente bene se lasciarti o meno per lui. Alla fine ho capito di amarti, di non volerti lasciare... anche perché sei il padre dei miei figli. Ma io, Mario, te lo dico chiaramente: con Claudio ho scoperto il sesso. Sessualmente mi piace stare con lui... e visto che tutta questa situazione si è creata per colpa tua, devi capire che uscirne non è facile. O meglio... non se ne può uscire da un giorno all'altro. Ho bisogno di tempo. Ecco... questo è quello che ho deciso. Proviamo a rimettere le cose a posto tra di noi, ma non mi puoi chiedere di dire addio alla persona che in questo ultimo anno mi è stata vicina più di tutti...»
Una pugnalata. Non credevo alle mie orecchie. Vi giuro... avrei voluto darle uno schiaffo... con tutto il cuore.
Le chiesi, mantenendo una calma fuori dal comune, se mi stava dicendo di voler continuare il rapporto con Claudio. Lei mi rispose che non era proprio così...
M'incazzai. In barba al fatto che i bimbi potessero svegliarsi, le chiesi di dirmi come stavano davvero le cose, di essere chiara una volta per tutte.
Come già detto, la mia Angelica è una donna estremamente intelligente. Ed ecco che cercò di passare inevitabilmente dalla parte della ragione:
«Forse non sono io che devo chiedere scusa a te, Mario, ma il contrario. Tutto questo è successo per colpa tua... ora non puoi chiedermi di troncare tutto così, da un giorno all'altro. Ci frequentiamo da oltre un anno... e tu dormivi! Magari sarà anche un rapporto di solo sesso e amicizia, anzi, sai che ti dico? È sicuramente solo un rapporto di SESSO e AMICIZIA, e finché tu non ti farai perdonare, sappi che le cose stanno così...»
Andai a letto, piantandola lì.
Non dormii per niente. Lei dormì sul divano. Pensai tutta la notte:
Perché non era successo quello che avevo pensato? Scopro il tradimento, ti perdono e ricominciamo...
No... anzi. Scopro il tradimento, sono io che mi devo far perdonare e tu continui a scopare con l'amante. Lì ho davvero capito, a 35 anni suonati, che la vita è proprio una storia assurda.
Pensare per ore e ore alla stessa cosa fa bene. Cioè... hai una visione davvero completa di tutto. Ed ecco che all'alba, dopo pensieri e pensieri, arriva l'illuminazione:
- lei non mi lascia
- io la amo
- io ormai non sono più l'unico uomo che ha avuto... ergo ha provato (e tanto) un altro cazzo
- lei forse mi ama, nonostante tutto
- io SONO ARRAPATO DA MORIRE, DI NUOVO... al solo pensiero di saperla fottuta da un altro
5 anni fa non sapevo neanche dell'esistenza della parola Cuckold...
Sapevo di scambi di coppie, ma non di donne che si facevano semplicemente scopare da altri col permesso dei mariti. L'avessi saputo... sarebbe stato diverso, almeno l'inizio.
Il pensiero di lei e Claudio mi faceva morire...
Coi primi raggi di sole, ricordo ancora cosa successe, come se fosse adesso: mentre mi segavo di nuovo, pensando a tutto ciò che mi aveva detto Angelica, pensando a lei e Claudio, a lei penetrata, a lei che lo spompinava, a lei che riceveva la sua sborra... e a lei che mi aveva detto di non volermi lasciare... ecco, allora, raggiunsi l'orgasmo e sussurrai: "Va bene così tesoro... ti amo Ange..."
Lo ricordo ancora chiaramente. Penso che quello fu l'attimo in cui diventai, senza saperlo, un CUCKOLD.

Il giorno dopo mi sentivo strano. Meglio e peggio allo stesso tempo. Con lei parlai del più e del meno... e le dissi più volte TI AMO. Lei mi rispose... e fui sicuro della sua sincerità.
A letto, quella sera, lei mi disse: «Mario, non voglio farti del male... non so come comportarmi. Ci sto male... è una situazione bruttissima...»
«Fa ciò che vuoi...», le risposi, con il cazzo durissimo. Era quello che mi aiutava a superare le corna, il tradimento... era la mia eccitazione, incontrollabile, vi giuro, a salvarmi in quei momenti.
Lei mi baciò: «Dammi un po' di tempo... puoi?»
Un attimo di pausa. Poi risposi di sì... col cuore che mi batteva all'impazzata. Del resto ero stato io a negargli per due anni, forse di più, il mio tempo...
Facemmo l'amore. Durai pochissimo e mi vergognai...
Non avevamo ancora parlato né della durata di Claudio né delle dimensioni. Io in fatto di sesso non ero certo uno Stallone: 15 cm scarsi, non di eccessiva resistenza. Potevo competere con uno Stallone 25enne? Pensai subito dopo l'orgasmo, mentre lei mi accarezzava.
No, non potevo...
Lei aveva scoperto il sesso, me l'aveva detto chiaramente.
Io forse avevo scoperto di amarla ancora di più... e di non volerla perdere per nessuna ragione al mondo. Volevo stare con lei... e se il prezzo da pagare fossero state altre corna con Claudio... beh, ero disposto a pagarlo. L'importante è che lei stesse con me, che lei mi amasse...
«Mi ami?», le chiesi... come in un film. Quella situazione mi emozionava, come mai mi era capitato in vita mia...
E come in un film lei mi rispose di sì, che mi amava...
Riuscii allora finalmente a dormire beato.
Cornuto e beato.

giovedì 27 agosto 2009

La scoperta delle Corna (Parte II)

(SEGUITO DEL POST PRECEDENTE)
Quel giorno a scuola non ci stavo con la testa. I miei alunni capirono il mio disagio, pensando forse in un malore. Presi un altro permesso e tornai a casa. Lei non c'era... era a scuola.
Controllavo l'orologio ogni cinque minuti. Mi sentivo male... pensavo a come sarebbe finita. Pensavo, effettivamente, che sarebbe finita...
Eppure l'amavo. L'amavo tantissimo, e cominciai a pensare di perdonarla, a dirle di lasciar stare quella storia (se mi amava l'avrebbe fatto) e di ricominciare. In fondo bastava che mi confessasse che era stato solo sesso...
O no?
Una parte di me diceva di no, fortemente NO! Era mia moglie... e non poteva farsi scopare dal primo che capitava, mettermi le corna, mancarmi di rispetto in quella maniera. Era mia moglie e no, non poteva tradirmi...
Un'altra parte di me, invece, diceva che me l'ero cercata. Riflettei su quanto era passato dall'ultima volta che avevamo fatto l'amore: circa una decina di giorni. E l'ultima volta che le avevo detto di no ad un'uscita la sera? Sì... ero stato uno stronzo.
La parte di me che si addossava ogni colpa, e che voleva perdonarla, era alimentata da un'altra parte di me... che venne fuori violenta e focosa, inaspettata. Mentre pensavo di perdonarla, di dirle che ero stato un coglione, di dirle di ricominciare, sentivo un calore assurdo... ed un'eccitazione fuori dalla norma. Fu allora che realizzai che il fatto di sapere Angelica nel letto di un altro, in quei mesi, oltre a farmi restare di merda, mi eccitava da morire. Avevo il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni. Corsi in bagno, me lo tirai fuori e dopo un paio di colpi schizzai violentemente. Mentre l'orgasmo si spegneva, però, mi accorgevo di aver fatto un errore...
Con l'eccitazione passata, infatti, mi piombò di nuovo addosso il fatto "grave" della faccenda: il tradimento. All'eccitazione e alla voglia di perdonarla subentrò la rabbia...
Fortunatamente, quando lei arrivò, riuscii ad accoglierla calmo. I bambini sarebbero stati tutto il giorno dai nonni.
Ci sedemmo a tavola. Iniziò allora il racconto, ma ciò che scrivo - sia chiaro - è comunque un'approssimazione di ciò che realmente successe, seppur tutto il senso e le spiegazioni siano effettivamente quelli. In certe situzioni il tempo si dilata, e i sensi si confondo...
Ricordo ancora la prima cosa che lei mi disse:
«Hai qualcosa da dirmi?»
Restai in silenzio. Lei aveva gli occhi lucidi.
«Chi è?», chiesi io.
«Che importanza ha?»
Me l'aspettavo... mi aspettavo quella risposta! E glielo dissi, in maniera tutt'altro che calma. Lessi nei suoi occhi timore. Le chiesi scusa.
«So di non esserti stato vicino in questi mesi, so di averti trascurato... ma penso che ciò non basti a giustificare un tradimento...», le dissi. E invece, in cuor mio, pensavo che bastasse eccome.
Lei non ci mise tanto a dirmelo con parole sue. Mi elencò tutte le mie mancanze e tutti i suoi stati d'animo. Mi ricordò alcuni episodi nei quali, effettivamente, l'avevo trattata non più come moglie o donna, ma come mamma e casalinga part-time. Mi sentii uno schifo.
«Hai ragione...», ammisi. Di tanti difetti che ho, almeno mi si deve riconoscere la coerenza e l'ammissione di colpe. Angelica aveva ragione, punto.
A quel punto le chiesi di raccontarmi tutto... chi fosse lui, dove lo aveva conosciuto e come si svolgeva la loro storia. Sinceramente fui più brusco, dicendo testuali parole "E cosa avete fatto..."
Lei iniziò: lui era un ragazzo 25enne (lei mi aveva SEMPRE detto di non essere stata mai interessata a ragazzi e uomini più piccoli di lei!), conosciuto a scuola durante dei lavori di ristrutturazione. Cazzo... il classico "muratore", pensai.
Angelica era allora una supplente 30enne, molto carina, ed ecco che il ragazzo, sicuro di sé, iniziò subito a corteggiarla. Due furono i fattori scatenanti per Angelica:
1) La mia totale assenza come uomo e come amante.
2) La bella presenza di Claudio (questo il nome) e i suoi modi impeccabili.
All'ennesimo complimento ben fatto, praticamente lei era già sua. I due presero un caffè al bar della scuola, poi lui, capendo la situazione, le lasciò il suo numero.
Il giorno dopo Angelica provò ancora una volta a rendermi partecipe della vita di coppia che ancora voleva con me. Ma io le negai nuovamente l'attenzione che cercava e meritava.
Mentre raccontava tutto questo un crampo allo stomaco mi assalì... scuotevo la testa. Ero stato davvero un grandissimo COGLIONE. Me ne pentivo amaramente...
Alla mia nuova mancanza, il giorno dop Angelica comprò una scheda della TIM. Appena uscita dal negozio chiamò Claudio e lo invitò per un aperitivo. Quello stesso pomeriggio i due si videro, mentre io, pensandola da un'amica, ero al pc a guardare qualche notizia e qualche sito porno.
Dopo l'aperitivo lui la invitò a casa sua. Lei provò a dire no. Lui insistette.
Un'ora dopo il primo no, Angelica era nel letto di Claudio, che la stava scopando per la seconda volta. Poco prima di lasciare l'appartamento, lei gli riferì che quello era stato solo un bell'"incidente", e che sarebbe finito lì.
Una settimana dopo Angelica era per la seconda volta nel letto di Claudio, e quella volta, quando andò via, lei lo baciò e gli disse che l'avrebbe richiamato appena poteva.
Ecco come era iniziata la loro storia. Per quasi 13 mesi si erano visti dalle 2 alle 4 volte alla settimana. Non riuscii a spiegarmi come potesse essere accaduto tutto senza che io me ne fossi accorto. Incredibile...
«Mario, per te non esistevo... non so se l'hai capito...», mi disse. L'avevo capito.
Ma in quel momento sentivo che esisteva solo lei. Mi vergogno un po' ad ammetterlo... ma piansi. Lei mi abbracciò... le dissi che l'amavo. Lei non rispose. Glielo ridissi, guardandola negli occhi...
«Non me l'hai dimostrato...», rispose.
Le dissi allora che avrei fatto di tutto per riconquistarla, che non volevo che finisse.
Lei mi disse che non era così facile. Allora pensai che si fosse innamorata di Claudio.
"No", fu la sua risposta. Ma in quei 13 mesi quel ragazzo aveva fatto parte della sua vita, l'aveva fatta sentire donna, femmina, amante... gli voleva bene.
«E allora?», chiesi.
Lei mi rispose che non sapeva cosa fare, ma che l'indoma ne avrebbe parlato con lui.
Incredibilmente il mio cazzo divenne di marmo: Angelica rivedeva Claudio, l'indomani.
«Solo per parlare?», chiesi io come un adolescente geloso.
Lei mi rispose male, dicendomi che non lo sapeva... che era tutto così difficile.
Sentivo che la stavo perdendo... che tutto nella mia vita poteva cambiare, che lei poteva non esserci più. Allora le chiesi quasi in lacrime di non lasciarmi (INCREDIBILE! Io cornificato che chiedevo a lei di non lasciarmi!).
Provai a baciarla... lei si ritrasse. Mi guardò... e finalmente mi baciò.
Volevo fare l'amore con lei... ma lei capì.
«Non adesso...»
Restai in silenzio.
«Domani vedo Claudio, e decideremo il da farsi. Non è facile Mario...»
«Dimmi se lo ami allora!», le urlai...
«No, non lo amo... ma mi piace...»
Quella risposta mi gelò il sangue nelle vene. Cosa voleva dire? Lo sapevo...
Le chiesi allora se poteva anticipare l'uscita. Volevo che tutto finisse al più presto. Lei lo chiamò. Riuscì a fissare un appuntamento con lui, in serata.
Restammo in silenzio per buona parte del resto della giornata, in attesa dell'uscita di Angelica con Claudio.
In un attimo di follia avevo anche pensato di chiederle di chiarire a casa nostra, lei e lui...
Non lo feci.
Arrivò l'ora, e lei uscì, baciandomi. Buon segno, pensai...
Corsi in bagno e mi segai per la seconda volta.
Il resto fu un'attesa snervante e febbrile.
(SEGUE NEL POST SUCCESSIVO)

mercoledì 26 agosto 2009

La scoperta delle Corna (Parte I)

Circa 5 anni fa la mia Angelica aveva 30 anni. Ad un anno dalla nascita del nostro secondo figlio, senza un motivo vero, la vedevo meno "amante" e molto "mamma". Non che le gravidanze l'avessero imbruttita. Mia moglie è stata sempre una bellissima donna, e se penso che in quel periodo non facevo sesso con lei anche per più una settimana mi do dell'imbecille. Mi segavo, davanti a siti porno, ma non facevo sesso con lei...
Angelica è una bella mora, alta circa 1,70, con una 4a di seno e un culo da favola... che parla da solo. Porta una 44 ed ha un viso bello e dolce... con grandi occhi castani: non mostra sicuramente i suoi attuali 35 anni. Ecco dunque la donna che ho rischiato di perdere 5 anni fa.
Come detto la trascuravo, non la facevo sentire donna. Lei me lo faceva capire... ma l'aver avuto 2 figli da lei mi dava una sicurezza di fondo: è mamma di 2 figli ormai, non può tradirmi.
E invece ecco che col tempo Ange ha cercato conferme alla sua femminilità.
Intento a vederla mamma e non donna, io per oltre un anno non mi sono accorto di nulla. Devo ringraziare pubblicamente un mio collega, C.S., se sono venuto al corrente della cosa. C., infatti, un giorno mi disse di aver visto mia moglie in un bar vicino Via del Corso, in compagnia di un ragazzo. Ecco che subito mi allarmai, ricordando che quel giorno lei mi aveva parlato di un corso di aggiornamento.
Con molta calma - solo apparente - cercai di studiarla, provando a nascondere la mia paranoia. Paranoia che divenne totale quando, qualche giorno dopo, arrivai a rovistare nella sua borsetta (non lo facevo più dai tempi del fidanzamento!). Ciò che trovai mi fece sussultare il cuore: una scheda SIM per cellulare all'interno del suo portadocumenti. Non me ne aveva mai parlato di altri numeri...
Aspettai dunque il momento propizio ed inserii la scheda nel mio cellulare. La mia Ange è una donna molto intelligente... e non fui sorpreso dalla richiesta del codice PIN. Niente... ma era comunque una conferma al fatto che mi nascondesse qualcosa.
Che fare? Dirglielo?
Aspettai...
Aspettai fino al suo successivo giorno libero a scuola. Come un marito geloso cronico andai a scuola, per poi uscire con un permesso. Tornai a casa col cuore che mi batteva in gola: la casa era vuota. Lei non c'era. La chiamai al cellulare, subito dicendole: «Tesoro, io faccio un'ora di ritardo oggi, che ho da fare un servizio col Preside...»
Poi le chiesi dove fosse... ed ecco l'errore. Mi rispose che era a casa, e stava cucinando. Nella sua voce avvertivo di tutto... non sapevo se arrabbiarmi, piangere, disperarmi. Le chiesi cosa... e ricordo ancora chiaramente la sua risposta: «Tortelli e Pollo come secondo.»
Chiuse con un "Ti amo" convinto.
Che stupido... in quel momento fui sicuro che lei avesse un amante. Mi tradiva. Ero un cornuto.
Aspettai che rientrasse seduto in cucina, incazzato nero... con lei e con me stesso, ma con un'erezione incredibile, che non riusciva a passarmi.
Entrò in casa in silenzio... e la vidi più bella che mai. Che coglione che ero stato.
Lei sbiancò. «Da quanto sei rientrato?»
«Ti ho chiamato da qui... penso mi debba delle spiegazioni...», risposi.
Lei scoppiò a piangere, urlandomi: «E ora le cerchi le spiegazioni?»
Aveva ragione. Ci chiudemmo in un silenzio di tomba. Non volevo dire altro. Lei non fece neanche da mangiare. Era dura far finta di nulla con due bambini in casa.
La sera, a letto, le chiesi solo: «Da quanto tempo?»
«Un anno...», rispose lei. «E scommetto che non ti è venuto neanche il dubbio, vero? Per te non esisto più...»
Le parole non erano proprio queste, non le ricordo alla perfezione, ma il senso sì...
Restai in silenzio e non dormii per tutta la notte. Non dormì neanche lei.
La mattina dopo ero uno zombie. La osservai in pigiama, mentre faceva la colazione...
Scoprii di desiderarla da morire... ero duro come il marmo... volevo scoparla con forza, violenza... come mai avevo fatto prima.
Sapevo anche che lei non ci sarebbe stata. Non in quel momento.
«Dobbiamo parlare...», le dissi.
«Oggi ti dirò tutto quello che vuoi sapere, poi decideremo il da farsi...»
E così accadde.
(SEGUE NEL POST SUCCESSIVO)

martedì 25 agosto 2009

Mi presento

Ciao a tutti!
Sono un professore di liceo romano, ho 40 anni, e finalmente apro un blog tutto mio...
Non solo; finalmente apro un blog dove potrò appuntare, come in un diario, tutte le avventure sessuali che da anni vivo con la mia amata moglie. Lei si chiama Angelica, ha 35 anni, è professoressa anche lei, ed è una splendida mora che molti mi invidiano... e non solo.
Perché intitolare questo blog "Il Cornuto Cuckold"? Ovviamente le due cose non sono uguali, ma prima di diventare un Cuckold, devo ammettere di essere stato un Cornuto, e direi di esserlo tutt'ora, visto l'amore incontrollabile della mia Ange verso i bei ragazzi e i bei cazzi. La cosa oggi non mi dà per niente fastidio, anzi... ne godiamo entrambi. Non posso negare, però, di aver passato una fase tutt'altro che godibile, circa 5 anni fa, alla scoperta delle Corna. Già... prima di diventare un vero Cuckold, sono stato, come detto, Cornuto... e non è stato per niente facile accettare e digerire la cosa. Poi per fortuna l'eccitazione, e soprattutto la sicurezza dell'amore di lei, mi ha fatto cambiare idea su tutto, fino ad arrivare a perdonarle i suoi 13 mesi di corna...!
13 mesi sono tanti. E voi direte: "Possibile che non te ne sia mai accorto?"
I dubbi c'erano, ma forse è stato proprio il fatto di non voler vedere, capire, e in fondo capire soprattutto le esigenze di lei che mi ha spinto ad accettare i 13 mesi di corna ammettendo, alla fine, che me li sono pure meritati.
Io e Angelica siamo sposati da 10 anni. Lei aveva 25 anni, era una ragazza fondamentalmente timida ma già da subito molto, molto porca a letto. Subito ho capito di avere tra le mani una che di sesso viveva e faceva vivere. Io 30 anni, ed ero un ragazzo un po' troppo sicuro di se stesso.
Dopo 4 anni di matrimonio arriva il secondo figlio, e lei passa inevitabilmente in secondo piano. Nonostante le due gravidanze non l'abbiano imbruttita, anzi, la vedevo meno amante...
Ecco che allora una donna che non si sente desiderata ha bisogno di conferme.
Fondamentalmente, quindi, penso che farsi un amante, per lei, sia stata una scelta dettata dalla paura di aver perso, dopo le due gravidanze, la sua femminilità. Femminilità ritrovata subito grazie ad un ragazzo di 4 anni più giovane...
Femminilità ritrovata con violenza, passione, vissuta per più di un anno in clandestinità.
E sarà questo l'argomento del prossimo post... la sua prima storia con un altro uomo, le mie prime corna... e la scoperta e l'accettazione di esse.
Spero possiate divertirvi nel leggere la storia di una parte fondamentale della mia vita: il mio rapporto di coppia con Angelica, dalla scoperta delle corna ai giorni nostri...
Buona lettura...